Ho iniziato
questo percorso didattico nelle prime settimane di marzo, appena ho letto il
tema che mi era stato assegnato, ho sospirato, perché parlare della “ verità”
in tutte le sue sfaccettature non può essere facile, ma ero molto entusiasta di
incominciare questo viaggio. Il pensiero su cui ho fondato le mie radici
riguardo questo tema si è sviluppato durante la ricerca dell’etimologia
della parola. In effetti riflettendo meglio sul significato di un azione
veritiera non ci si può limitare ad una superficiale riflessione del gesto, perché
in realta non è così, un' omissione di verità è un gesto forte, tradisce la
fiducia del prossimo… Conclusa la riflessione, ho ampliato la mia osservazione
ed ho pensato al giorno d’oggi il reale peso di una fake news. Quando
mi sono documentato meglio sulle fake news ho appreso con dolore che in tutto
il mondo la gente tende a prendersi in giro, imbrogliare e creare tranelli e in
quel momento colto da un po’ di malinconia mi ero convinto che non c’era più una
salvezza, l’umanità in maniera sempre più veloce perderà ogni valore.
In molti
casi quando senti “il fondo del baratro” vicino, se hai una luce che sia
fatta di ideali, di convinzioni, di esperienze, essa ti può schiarire le idee e
illuminare il percorso che stavi smarrendo… Per quanto trama di una storia
quasi poetica, è quello che è successo a me, mentre mi abbandonavo a pensieri
malinconici riguardo i valori umani e ho visto chiaramente la luce in fondo a
tunnel: L’arte. In ogni epoca e con ogni forma d’arte l’uomo/artista ha
incarnato la verità della società e secondo me è proprio questa la chiave.
Sembra che ormai tutto stia diventando meccanico e robotico, la creatività viene sempre
di più messa da parte e tutte le aziende d' intrattenimento puntano unicamente
al guadagno… e proprio quando stavo per abbandonare anche quest’idea, perché non
mi sembrava molto connessa al discorso delle fake news, ho avuto una seconda
illuminazione.
Le fake news
sono una conseguenza di tutta questa mancanza d’arte,l'uomo deve lavorare per sanare questa piaga, deve lavorare sulla comunicazione, il web/internet con tutti i social hanno una potenza
inimmaginabile al giorno d’oggi ma manca quell’arte di cui parlavo prima, la
gente non se ne accorge e mette anzi in
risalto tutta una serie di cose inutili che possono piacere/ divertire ma non
rimangono, non imprimono valori nei giovani ed in generale negli spettatori.
Fatto questo discorso mi sono documentato e ho trovato effettivamente prodotti
artistici in mezzo a molte “commercialate”. Molti lavori di Pif mi hanno
appassionato, dai film ai programmi d’intrattenimento, e per fare chiarezza io
non intendo che un prodotto artistico abbia una qualità incredibile o sia di un
livello culturale enorme, mi basta che sia limpido, circolare, abbia un senso. Nei suoi lavori Pif
(sia cinematografici che televisivi) mi ha trasmesso queste sensazioni,per questo
ritengo i suoi lavori come forme d’arte…
Come detto
all’inizio è stato un vero e proprio viaggio, iniziare, poi approfondire e alla
fine concludere con la scrittura di una trama per un’ipotetica serie tv. Un
viaggio dentro al quale si deve scoprire nella maniera più critica possibile, qual
è il pensiero che si ha nei confronti di un determinato tema, la parte della serietv è la giusta conclusione in cui si può mettere in un racconto tutto questo e credo che come ogni
lavoro ed esperienza come questo, serva per imparare moltissimo sulle dinamiche della società e dell'uomo.
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