Riporto in relazione al mio tema un passo della Pagina 326 dello zibaldone:
Dicono che la felicità dell’uomo non
può consistere fuorchè nella verità. Così parrebbe, perchè qual felicità in una
cosa che sia falsa? E come, se il mondo è diretto alla felicità, il vero non
deve render felice? Eppure io dico che la felicità consiste nell’ignoranza del
vero.
Volevo concludere aggiungendo che la sensibilità di Leopardi nel capire i sentimenti umani è stata, secondo me, fuori dal comune...
Info prese da:http://www.leopardi.it/zibaldone2.php
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